Perchè un blog?
Scrivo da sempre, ma in modo consapevole da pochi anni.
D’altronde la consapevolezza è un lungo viaggio.
Sì, è proprio così.
Ho toccato con mano come la scrittura si riveli innanzitutto un potente mezzo per scandagliare il proprio mondo interiore, per dare forma ai pensieri confusi e rielaborare le esperienze vissute. Solo in un secondo momento, quasi come una naturale conseguenza di questo processo, essa si trasforma in uno strumento di comunicazione efficace con l’esterno.
Prima di raggiungere l’altro, le parole plasmano e chiariscono noi stessi.
Ci sono persone a cui arrivo dritto al cuore, con la mia essenza e con le mie parole.
Altre, invece, non colgono il significato di ciò che dico, e nemmeno la persona che sono.
Quando in un incontro entrambi ci mostriamo autentici, offrendo ascolto e presenza alle parole dell’altro, la relazione si sviluppa su molteplici piani, navigando tra la superficie e la profondità.
Al contrario, dove queste porte rimangono chiuse, le parole restano sospese in superficie, senza trovare vera risonanza.
Io non sono fatta per chiunque. (Proprio come te che stai leggendo)
I social media riflettono fedelmente chi siamo. Che si tratti di ciò che postiamo o scegliamo di non mostrare, delle pagine che seguiamo, delle storie che guardiamo o facciamo, dei commenti che lasciamo (o non lasciamo), tutto contribuisce a creare un’immagine di noi stessi, amplificata dai famigerati algoritmi.
In sostanza, i social sono un’estensione della nostra realtà. Vi ritroviamo le stesse dinamiche della vita offline: chi partecipa attivamente, chi preferisce osservare, chi cerca di mettersi in mostra e chi critica per il semplice piacere di esprimere un’opinione. C’è un po’ di tutto, proprio come nella vita di tutti i giorni.
E così, anche nel mondo virtuale, io porto me stessa, senza filtri o maschere.
Esattamente come sono nella vita reale.
Mi capita spesso. Molte persone, che magari non interagiscono attivamente sulla mia pagina Instagram, quando mi incontrano di persona o mi scrivono in privato, esprimono una profonda gratitudine per le mie parole. Mi raccontano di essersi riconosciute in ciò che ho scritto, di aver trovato un eco alle loro emozioni e pensieri, ma faticano a trovare il modo per manifestarlo.
La scrittura e la lettura hanno proprio questa magia: ci permettono di identificarci negli altri, di trovare un riflesso delle nostre esperienze, di sentirci compresi e, in definitiva, meno soli in questo percorso, che a volte si fa faticoso, dal nome: Vita.
È come trovare un compagno di viaggio silenzioso tra le righe.
L’avvio della mia attività da libera professionista ha inevitabilmente sollevato la questione della presenza sui social media. Mi sono chiesta a lungo quale fosse la strada migliore: dare una nuova impronta al mio profilo Instagram attuale, crearne uno dedicato esclusivamente al lavoro, oppure affidare completamente la gestione a un professionista esterno. La mia risposta, però, è stata un deciso no.
In questo momento, sento l’esigenza primaria di rimanere fedele a me stessa e, più che “vendere” qualcosa, desidero semplicemente “essere presente”.
Sento forte il desiderio di non tradire la mia natura e, soprattutto, non voglio trasformare la mia presenza online in una vetrina commerciale. Voglio semplicemente esserci, condividere chi sono.
Sono qui, con la mia autenticità. Questa è la persona che troverete.
Senza mai perdere di vista, in ogni ambito della nostra esistenza, virtuale o reale, che ciò che offriamo agli altri è, in verità, un dono che facciamo a noi stessi.
Non si tratta di ciò che appare superficialmente, nelle azioni o nelle parole, ma di ciò che coltiviamo nel profondo del nostro essere, spesso in silenzio.
La vera essenza di ciò che siamo e sentiamo si rivela qui, tra le mura domestiche, nel santuario del nostro corpo.
